Con un tono tra il piccato e il risentito, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha reso nota la sua ferma contrarietà al decreto relativo all’avvio della cosiddetta “fase due” per ciò che in esso si determina in ordine alle messe, le quali, con sommo disappunto episcopale, non potranno ancora essere celebrate.
Ora, va da sé che un dissenso può sempre essere espresso: ma ciò che lo rende plausibile sono le motivazioni con cui lo si suffraga; e, in tutta onestà, quelle addotte dalla CEI mi paiono del tutto irricevibili. Anzitutto, i vescovi fanno cenno al fatto che “la Chiesa ha accettato, con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni governative assunte per far fronte all’emergenza sanitaria”: dal tono, pare che si debba esser grati di cotanta, generosa accondiscendenza. Vorrei ricordare ai vescovi che tali limitazioni le abbiamo accolte tutti, come cittadini, comprendendone le fondate e responsabili motivazioni, volte alla tutela della salute pubblica: quella della chiesa cattolica, pertanto, non è stata una gentile concessione, ma un dovuto rispetto della legge, a cui anch’essa, in uno Stato laico, è tenuta, benché, in maniera del tutto evidente, sembri accettarla obtorto collo.
La nota della CEI prosegue asserendo che “nel momento in cui vengano ridotte le limitazioni per far fronte alla pandemia, la chiesa esige (sic!) di poter riprendere la sua azione pastorale”. Se pure si volesse soprassedere, una volta ancora, sul tono prepotente e inadeguato attraverso cui si intima al governo di accogliere una richiesta, resta irrisolto il nodo fondamentale: per poter riprendere qualsivoglia attività pubblica, il parere di cui tener conto è quello del comitato tecnico-scientifico, al quale va accordata piena fiducia e a cui, se si intende interloquire, vanno sottoposti pareri scientifici e non rivolte tracotanti ingiunzioni. So che Oltretevere non è prassi discutere, men che meno in presenza di argomentazioni plausibili: ma così funziona in democrazia, dove, peraltro, vige il rispetto delle istanze civili, che in alcun modo possono accettare ingerenze, prevaricazioni o pressioni indebite da parte di un’istituzione religiosa.
Ecco perché reputo del tutto fuori luogo il distinguo operato tra la responsabilità congiunta della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Comitato tecnico-scientifico di “dare indicazioni precise di carattere sanitario” e quella della chiesa, “chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana”: quest’ultima, difatti, è parte integrante di una comunità più estesa, quella civile, di fonte alla quale ogni soggetto istituzionale, ivi inclusa la chiesa cattolica, è responsabile. E a tale responsabilità non è possibile derogare in nome di qualsivoglia autonomia o garantismo.
Ecco perché non trovo affatto che il nuovo decreto sia, come afferma in conclusione la nota della CEI, lesivo della libertà di culto, per il semplice fatto che esso si limita a prolungare la sospensione di momenti di aggregazione per un tempo stimato congruo alla luce di valutazioni scientifico-sanitarie, circa le quali, torno a dire, le chiese tutte non dispongono di competenze adeguate per istruire un dibattito che, peraltro, ha già avuto luogo nelle sedi deputate e ha determinato l’orientamento legislativo assunto.
Infine, la nota della CEI contiene un ultimo e del tutto inopportuno riferimento teologico, quando accenna a “una fede che deve nutrirsi alle sue sorgenti, in particolare quella sacramentale”: argomento di cui è possibile accennare in un sinodo, forse, ma non certo nel dibattito pubblico e, men che meno, nell’interlocuzione con le istituzioni di uno Stato laico. Spiacente, pertanto, e la CEI non me ne voglia: ma argomentazioni come quelle testé vagliate appaiono, come detto, del tutto irricevibili
(27 aprile 2020)
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/conte-bassetti-1200-330x173-1.jpg?fit=330%2C173&ssl=1173330diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-28 10:37:582020-04-28 10:44:57“Phase 2” and freedom of worship: CEI requests are inadmissible (by Alessandro Esposito – Waldensian Pastor)
Vescovi svizzeri: pubblicati gli orientamenti generali per la ripresa del culto pubblico nelle Chiese
Sono state pubblicate oggi, 27 aprile, dalla Conferenza dei vescovi svizzeri degli orientamenti generali che i vescovi diocesani e le singole parrocchie responsabili dei luoghi di culto, successivamente svilupperanno in modalità operative, in vista della ripresa delle funzioni con il popolo. Il testo è firmato dal presidente dei vescovi svizzeri, mons. Felix Gmür (nella foto). Ricordiamo che fino a nuovo avviso le Messe con il popolo sono sospese fino all’8 giugno.
Le sepolture
Quanto ai funerali, la CVS stabilisce che (questo già da subito) sia concesso continuare a prendere congedo dal defunto entro il circolo famigliare. Spetta alla famiglia definire chi debba far parte di questa cerchia. Le prescrizioni del Consiglio federale e le raccomandazioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (OFSP) in materia di igiene e distanziamento sociale devono essere sempre rispettate. Le esequie (sepoltura o cremazione) saranno celebrate il più semplicemente possibile e con il minor numero di persone possibile. A determinare il numero di persone coinvolte sarà la scelta del luogo: le esequie si celebreranno per quanto possibile all’aria aperta, con la lettura della Parola oppure al chiuso ma in un luogo che permetta il rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione. Famiglie numerose potranno ritrovarsi solo in luoghi sufficientemente spaziosi. Spetta al celebrante delle esequie far valere queste norme. In caso di persone decedute per COVID-19 è necessario seguire le indicazioni dell’autorità statale.
Le Messe pubbliche (orientamenti generali da considerarsi solo quando sarà possibile celebrare le Messe con il pubblico, per ora non prima dell’8 giugno 2020)
Prima della Messa
Si pulisca e si disinfetti ogni punto di contatto; le acquesantiere rimangano vuote fino a nuovo avviso; si dispongano dei cartelloni con le norme di prevenzione da rispettare, sia fuori che dentro la chiesa, per informare dovutamente i fedeli; delle segnalazioni ulteriori indicheranno ai fedeli con chiarezza i punti di accesso e le porte per uscire dalla chiesa; ci siano anche delle persone che sorvegliano i punti di accesso. I fedeli si disinfettino le mani prima di entrare in chiesa. Ci sarà anche qui una persona che dispenserà del disinfettante e che verificherà che tutti rispettino questa norma.
L’entrata in chiesa è limitata a un terzo dell’effettiva capacità dell’edificio e ogni fedele dovrà comunque avere attorno a sé uno spazio di 4 metri quadri al minimo. Perché queste distanze siano assolutamente rispettate potrebbe essere necessario prendere ulteriori misure, ad esempio chiusura di certi banchi, distanziamento delle sedie, segnaletica con dei nastri.
Si auspica anche che i fedeli possano, nelle Messe solitamente molto frequentate, procedere con una «riservazione» dei posti, che saranno numerati. Si consiglia comunque a chi non possa avere accesso a una Messa per il numero limitati di posti, di andare a un’altra Messa, eventualmente nel corso della settimana ventura.
Durante la Messa
I fedeli prenderanno posto nei luoghi segnalati. Nel banco davanti e nel banco dietro non deve esserci nessuno. Solo in nuclei famigliari non vengano separati. Se c’è spazio a sufficienza attorno all’altare, potranno esserci dei chierichetti. Ugualmente per i Lettori: il punto di discrimine è sempre lo spazio disponibile. Non si raccoglieranno le offerte, a meno di non lasciare un cesto per la raccolta in qualche punto della chiesa, alla quale il fedele, terminata la Messa, può avvicinarsi liberamente per deporre il proprio obolo.
Per quanto concerne le specie eucaristiche, durante la preghiera eucaristica esse dovranno essere tutto il tempo tenute coperte. Prima di iniziare a benedirle, il sacerdote si disinfetti le mani. Solo il celebrante si comunicherà al calice. I concelebranti si comunicheranno intingendo l’ostia. Prima della distribuzione dell’eucaristia, il responsabile si disinfetti le mani. Il dialogo «Corpo di Cristo» – «Amen» tra celebrante e persona che si comunica, sarà solo assembleare, quindi pronunciato comunitariamente subito prima della distribuzione dell’eucaristia, così da non dover essere ripetuto singolarmente ogni volta. Non ci sarà scambio della pace.
Regole analoghe di prevenzione si applicano anche alla Liturgia della Parola, alla Liturgia delle Ore o ad altre celebrazioni in gruppo. Ogni gesto simbolico che prevede il contatto fisico con un oggetto è vietato. Ci sia sempre, inoltre, alle porte una persona che possa aprirle in caso di bisogno.
I Battesimi, le Prime comunioni, le Cresime e i Matrimoni sono condizionati al medesimo rispetto delle norme stabilite dall’autorità civile in materia di igiene e distanziamento sociale.
Dopo la Messa
Ci siano delle persone per aprire e chiudere le porte ai fedeli. I fedeli lascino la chiesa secondo un ordine preciso e mantenendo le distanze; soprattutto non si raggruppino fuori dalla chiesa. La parrocchia designa una persona per far sì che queste norme vengano rispettate. Dopo la Messa, oggetti e cose con cui i fedeli sono entrati in contatto (oggetti, banchi, porte, installazioni sanitarie) siano dovutamente disinfettate. La chiesa rimane, di principio, aperta durante il giorno per le visite individuali.
Mancata partecipazione alla Messa
La preghiera deve essere praticata e nuovamente scoperta soprattutto in casa ma anche dalle persone che vivono sole. Le persone che sono malate o si sentono tali sono sollecitate a non partecipare alla Messa. Nel rispetto delle norme prescritte, potranno ricevere la Comunione da persone formate per distribuirla. Le persone che avvertono un malore durante la celebrazione dovranno lasciarla immediatamente. I fedeli facenti parte dei gruppi «a rischio» non sono tenuti a frequentare la Messa domenicale, ma possono frequentare le Messe settimanali, tenuto conto che vi partecipino meno persone.
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/felixgmur.jpg?fit=2048%2C1364&ssl=113642048diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-28 10:32:052020-04-28 10:32:05Swiss bishops: general guidelines for the resumption of public worship in the churches published
DI SEGNI: NON TRASCURARE ESIGENZE COMUNITA’ RELIGIOSE
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/14591868-kaih-u31801282681480eig-656x49240corriere-web-roma.jpg?fit=656%2C492&ssl=1492656diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-28 10:26:262020-04-28 10:26:26The note by the Chief Rabbi of Rome Riccardo Di Segni, on the reopening of places of worship
Il Papa: il Signore dia prudenza al suo popolo di fronte alla pandemia
Nella Messa a Santa Marta, Francesco prega perché il popolo di Dio sia obbediente alle disposizioni per la fine della quarantena perché la pandemia non torni. Nell’omelia, invita a non cadere nel piccolo linciaggio quotidiano del chiacchiericcio che provoca falsi giudizi
VATICAN NEWS
Francesco ha presieduto la Messa a Casa Santa Marta(VIDEO INTEGRALE) nel martedì della III settimana di Pasqua. Nell’introduzione pensa al comportamento del popolo di Dio di fronte alla fine della quarantena:
In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni.
Nell’omelia, il Papa ha commentato il passo odierno degli Atti degli Apostoli (At 7,51-8,1), in cui Stefano parla con coraggio al popolo, agli anziani e agli scribi, che lo giudicano con false testimonianze, lo trascinano fuori della città e lo lapidano. Anche con Gesù hanno fatto lo stesso – afferma il Papa – cercando di convincere il popolo che era un bestemmiatore. È una bestialità partire dalle false testimonianze per “fare giustizia”: notizie false, calunnie, che riscaldano il popolo per “fare giustizia”, è un vero linciaggio. A volte capita anche oggi a qualche politico che si vuole far fuori prima delle elezioni. Così hanno fatto con Stefano, usando un popolo che è stato ingannato. Accade così coi martiri di oggi, come Asia Bibi, per tanti anni in carcere, giudicata da una calunnia. Davanti alla valanga di notizie false che creano opinione, talvolta non si può fare nulla. Penso alla Shoah, dice il Papa: è stata creata un’opinione contro un popolo per farlo fuori. C’è poi il piccolo linciaggio quotidiano che cerca di condannare la gente, di creare una cattiva fama, il piccolo linciaggio quotidiano del chiacchiericcio che crea opinioni per condannare le persone. La verità invece è chiara e trasparente, è la testimonianza del vero, di ciò in cui si crede. Pensiamo alla nostra lingua: tante volte coi nostri commenti iniziamo un linciaggio del genere. Anche nelle nostre istituzioni cristiane abbiamo visto tanti linciaggi quotidiani che sono nati dai chiacchiericci. Preghiamo il Signore – è la preghiera conclusiva del Papa – perché ci aiuti ad essere giusti nei nostri giudizi, a non cominciare e seguire questa condanna massiccia che provoca il chiacchiericcio.https://www.youtube.com/embed/pt_BT-3RkpA?wmode=opaque&rel=0&autohide=1&showinfo=0&wmode=transparent&modestbranding=1&enablejsapi=1&origin=https://www.vaticannews.va&start=&end=Il Papa: Dio ci aiuti ad evitare il linciaggio quotidiano del chiacchiericcio
Di seguito il testo dell’omelia:
Nella prima Lettura di questi giorni abbiamo ascoltato il martirio di Stefano: una cosa semplice, come è successo. I dottori della Legge non tolleravano la chiarezza della dottrina, e, appena proclamata, sono andati a chiedere a qualcuno che dicesse di aver sentito qualcuno dire che Stefano bestemmiava contro Dio, contro la Legge (cfr At 6,11-14). E dopo questo, gli piombarono addosso e lo lapidarono: così, semplicemente (cfr At 7,57-58). È una struttura di azione che non è la prima: anche con Gesù hanno fatto lo stesso (cfr Mt 26, 60-62). Il popolo che era lì, ha cercato di convincere che era un bestemmiatore e loro hanno gridato: «Crocifiggilo!» (Mc 15,13). È una bestialità. Una bestialità, partire dalle false testimonianze per arrivare a “fare giustizia”. Questo è lo schema. Anche nella Bibbia ci sono casi del genere: a Susanna hanno fatto lo stesso (cfr Dn 13,1-64), a Nabot hanno fatto lo stesso(cfr 1Re 21,1-16), poi Aman ha cercato di fare lo stesso con il popolo di Dio (cfr Est 3, 1-14). Notizie false, calunnie che riscaldano il popolo e chiedono la giustizia. È un linciaggio, un vero linciaggio.
E così, lo portano al giudice, perché il giudice dia forma legale a questo: ma già è stato giudicato; il giudice deve essere molto, molto coraggioso per andare contro un giudizio “così popolare”, fatto apposta, preparato. È il caso di Pilato: Pilato vide chiaramente che Gesù era innocente, ma vide il popolo, se ne lavò le mani (cfr Mt 27,24-26). È un modo di fare giurisprudenza. Anche oggi lo vediamo, questo: anche oggi è in atto, in alcuni Paesi, quando si vuole fare un colpo di Stato o “fare fuori” qualche politico perché non vada alle elezioni, si fa questo: notizie false, calunnie, poi si affida ad un giudice di quelli ai quali piace creare giurisprudenza con questo positivismo “situazionalista” che è alla moda, e poi condanna. È un linciaggio sociale. E così è stato fatto a Stefano, così è stato fatto il giudizio di Stefano: portano a giudicare uno già giudicato dal popolo ingannato.
Questo succede anche con i martiri di oggi: i giudici non hanno possibilità di fare giustizia perché sono già stati giudicati. Pensiamo ad Asia Bibi, per esempio, che abbiamo visto: dieci anni in carcere perché è stata giudicata da una calunnia e un popolo che ne vuole la morte. Davanti a questa valanga di notizie false che creano opinione, tante volte non si può fare nulla: non si può fare nulla.
Io penso tanto, in questo, alla Shoah. La Shoah è un caso del genere: è stata creata l’opinione contro un popolo e poi era normale: “Sì, sì: vanno uccisi, vanno uccisi”. Un modo di procedere per “fare fuori” la gente che è molesta, che disturba.
Tutti sappiamo che questo non è buono, ma quello che non sappiamo è che c’è un piccolo linciaggio quotidiano che cerca di condannare la gente, di creare una cattiva fama alla gente, di scartarla, di condannarla: il piccolo linciaggio quotidiano del chiacchiericcio che crea un’opinione; tante volte uno sente sparlare di qualcuno e dice: “Ma no, questa persona è una persona giusta!” – “No, no: si dice che …”, e con quel “si dice che” si crea un’opinione per farla finita con una persona. La verità è un’altra: la verità è la testimonianza del vero, delle cose che una persona crede; la verità è chiara, è trasparente. La verità non tollera le pressioni. Guardiamo Stefano, martire: primo martire dopo Gesù. Primo martire. Pensiamo agli apostoli: tutti hanno dato testimonianza. E pensiamo a tanti martiri, anche a quello che festeggiamo oggi, San Pietro Chanel: è stato il chiacchiericcio a creare che era contro il re … si crea una fama, e va ucciso. E pensiamo a noi, alla nostra lingua: tante volte noi, con i nostri commenti, iniziamo un linciaggio del genere. E nelle nostre istituzioni cristiane, abbiamo visto tanti linciaggi quotidiani che sono nati dal chiacchiericcio.
Il Signore ci aiuti a essere giusti nei nostri giudizi, a non incominciare o seguire questa condanna massiccia che provoca il chiacchiericcio.
Il Papa ha terminato la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la Comunione spirituale. Di seguito la preghiera recitata dal Papa:
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito. Vieni a me, o mio Gesù, che io vengo da Te. Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, ti amo.
Prima di lasciare la Cappella dedicata allo Spirito Santo, è stata intonata l’antifona mariana “Regina caeli”, cantata nel tempo pasquale:
Regína caeli laetáre, allelúia. Quia quem merúisti portáre, allelúia. Resurréxit, sicut dixit, allelúia. Ora pro nobis Deum, allelúia.
(Regina dei cieli, rallegrati, alleluia. Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia. Prega il Signore per noi, alleluia).
(AGGIORNAMENTO ORE 7.45)
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/papa-francesco.jpg?fit=800%2C397&ssl=1397800diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-28 10:20:072020-04-28 10:20:07The Pope: God give prudence to his people in the face of the pandemic
Souvenir shops on the Via Dolorosa were shuttered as just a handful of friars were allowed to walk the traditional procession route [Ammar Awad/Reuters]
Jerusalem – Friars in dark robes and face masks walked solemnly through the empty streets of the Old City in occupied East Jerusalem on Friday, marking an “extraordinary” Easter as worshippers are kept away because of the coronavirus pandemic. The procession along Via Dolorosa in pre-pandemic times would be followed by thousands of pilgrims, retracing the steps they believe Jesus took ahead of his crucifixion. But this year, the footsteps and prayers of the faithful have fallen silent, as flights are grounded and churches closed. Just a handful of friars were allowed to walk the traditional route through the rainsoaked Old City, passing souvenir shops whose doors were firmly shut. “This time is extraordinary, we cannot compare it to any other time,” said Wadie Abu Nassar, an adviser to Jerusalem’s church leaders. The Church of the Holy Sepulchre, believed to be the site of Jesus’s crucifixion and burial, was closed more than two weeks ago. One of the most important sites in Christianity, the church is home to multiple denominations while the keys have for centuries been held by a Muslim family. “I consider the Holy Sepulchre as my second home and it’s very hard to see it closed, especially during this blessed time,” said keyholder Adeeb Jawad Joudeh al-Husseini. He told Al Jazeera the heavy wooden doors of the church were last shut during Easter in 1349, while a plague known as the Black Death raged. The Church of the Holy Sepulchre was closed more than two weeks ago [Ammar Awad/Reuters] Online worship With all churches closed, religious leaders are encouraging Christians to tune in to Easter services streamed live on Facebook or other websites. Some have drawn tens of thousands of viewers, with people checking in from around the world and leaving prayer emojis. Christian communities internationally have been publishing prayer booklets online, while some priests have posted videos showing parishioners how to carry out the foot-washing ceremony at home. Abu Nassar, who lives in the city of Haifa, said his family has prepared Easter cookies and they have been praying for an end to the pandemic. “I’m 50 years old and this is the first time I’m not going to church during Holy Week, I feel mad and sad,” he said. There are more than 10,000 registered coronavirus cases in Israel, with at least 90 deaths, while two people have died in the occupied Palestinian territories where there are more than 260 confirmed cases. Both Palestinian and Israeli officials imposed tough measures weeks ago, including closing the borders to foreign visitors and shutting religious sites. Israeli officials have banned people from travelling more than 100 metres from their homes, unless for essential journeys such as food shopping, with violators facing fines of up to 5,000 shekels ($1,400). Earlier this week temporary measures were imposed for the Jewish holiday of Passover, including a one-night curfew to prevent large family gatherings which could further spread the virus. In Jerusalem, only Jewish residents of the Old City are allowed to pray at the Western Wall, while the Al Aqsa mosque compound is closed. Muslim leaders have not yet announced whether the site will be open again when Ramadan starts later this month. Israeli officials have banned people going more than 100 metres from their homes, unless for essential journeys such as food shopping[File: Ronen Zvulun/Reuters] ‘Intense Easter’ With tourism and religious life at a standstill, there are few people on the streets of the Old City. Heavily-armed police officers patrol the area in face masks, some wearing bright blue gloves, and carry out regular checks. For Lucas Delattre, a French exchange student at Jerusalem’s Hebrew University, this is “one of the most intense Easters of my life”. “Part of the reason I chose to come here to study was my Catholic faith,” said the 20-year-old, who had intended to fully participate in Easter ceremonies until the pandemic scuppered his plans. Delattre has been following services online and dedicating more time to prayer, while his Christian neighbours offered him two pieces of Easter cake. “Strangely enough, I feel as I’ve never been that emotionally and spiritually involved in the various celebrations” as now, he added. Diana Kattan, an Arab Christian born in Jerusalem, said this year has proven to be a “blessing in disguise” despite feeling sad about the church closures. “I believe that it has even brought us more together as a big family of faithful,” said the 42-year-old. “In the daily hustle and bustle of our normal life, prayer sometimes takes a back seat, whereas now it has united us in one heart.” Although the large family gatherings and visits will be lacking, Kattan said the local church has offered moral support and she has been tuning in to the online prayers. Catholic celebrations will continue over the next few days, while Orthodox Christians mark Easter the following weekend with the Holy Fire ceremony scheduled for 18 April. While the Church of the Holy Sepulchre is usually packed with people bearing candles, lit with a light which they believe appears miraculously from Jesus’ tomb, this year just eight representatives from the four Orthodox denominations will be present. “Immediately after the service there will be a few clerics outside the church to take the Holy Fire and to deliver it to cars,” at gates to the Old City, said Abu Nassar. Plans are in place for the religious relay to continue to Tel Aviv airport, he said, allowing the flame to continue its annual journey to Orthodox communities globally. “There will be seven private planes coming to Ben Gurion airport to pick up the fire and take it to various destinations in the world.”
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/image-6.png?fit=808%2C503&ssl=1503808diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-27 21:08:092020-04-27 21:08:09An ‘extraordinary’ Easter in Jerusalem amid coronavirus closures Religious leaders are encouraging Christians to tune in to Easter services streamed live on Facebook or websites.
A worshipper holds a cross in Jerusalem’s Old City on the day that Greek Orthodox church authorities celebrate Good Friday amid the coronavirus disease (COVID-19) outbreak, in Jerusalem April 17, 2020. (photo credit: AMMAR AWAD/REUTERS)
The streets of Jerusalem’s Old City were eerily quiet on Friday, after Greek Orthodox church authorities canceled the traditional Easter procession along the Via Dolorosa amid a nationwide coronavirus lockdown. In the morning a handful of Orthodox priests – some wearing black face masks to match their distinctive vestments – arrived at the Church of the Holy Sepulchre, revered in Christian tradition as the site of Jesus’ burial, crucifixion and resurrection. The clerics were granted entry to the building, and soon afterwards the sound of prayers could be heard from within. But there was no subsequent procession down the Via Dolorosa, as in normal years, along the route that Christians believe Jesus passed on his way to crucifixion. The Holy Sepulchre was closed to the public last month amid precautions against the coronavirus.
But small numbers of clerics have been permitted inside to celebrate the events of Holy Week. The Greek Orthodox and Armenian Orthodox churches share custody of the building with Roman Catholics, who celebrated Easter last week. The Orthodox authorities are expected on Saturday to mark the ceremony of the Holy Fire, celebrating Jesus’ resurrection. But the celebration will be very different from normal years, when the Holy Sepulchre is packed with pilgrims and worshipers.
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/image-14.png?fit=762%2C417&ssl=1417762diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-27 20:53:532020-04-27 20:53:53Coronavirus: Greek Orthodox Church forgoes Easter Via Dolorosa procession The clerics were granted entry to the building, and soon afterwards the sound of prayers could be heard from within.
Πάνω από 260 εκατομμύρια Χριστιανοί Ορθόδοξοι γιόρτασαν το Πάσχα μέσα σε έκτακτες συνθήκες, καθώς οι αρχές σε όλο τον κόσμο τους κάλεσαν να μείνουν σπίτι προκειμένου να περιορίσουν την εξάπλωση του κορωνοϊού. Ετσι στο σύνολό τους οι Ορθόδοξοι, που ζουν κυρίως στην ανατολική Ευρώπη, πέρασαν την Κυριακή του Πάσχα υπό περιορισμό, αν και σε ορισμένες χώρες η παράδοση υπερίσχυσε των κανόνων αποστασιοποίησης, την ώρα που ο κορωνοϊός προκάλεσε περισσότερους από 160.000 θανάτους σε όλο τον κόσμο και έχει οδηγήσει στον περιορισμό του 50% της ανθρωπότητας. Ετσι γιόρτασαν οι Χριστιανοί Ορθόδοξοι το Πάσχα Ο πρόεδρος της Λευκορωσίας Αλεξάντρ Λουκασένκο, που αμφισβητεί ζωηρά τη βαρύτητα της πανδημίας, γιόρτασε το Πάσχα σε ένα εκκλησάκι στην εξοχή. «Δεν εγκρίνω εκείνους που έκλεισαν στους ανθρώπους τον δρόμο προς την εκκλησία», δήλωσε, σύμφωνα με το κρατικό πρακτορείο ειδήσεων Belta. ΣΧΕΤΙΚΑ ΑΡΘΡΑ Πάσχα Αθήνα απαγόρευση κυκλοφορίας Ερημη πόλη η Αθήνα -Γιόρτασαν το Πάσχα με ψησταριές σε ταράτσες και μπαλκόνια [εικόνες] ΕΛΛΑΔΑ 19|04|2020 | 15:50 Σούβλισμα του παραδοσιακού οβελία σε ταράτσα της Θεσσαλονίκης Πάσχα 2020: Σούβλισαν σε ταράτσες και μπαλκόνια λόγω κορωνοϊού [εικόνες] ΕΛΛΑΔΑ 19|04|2020 | 15:11 Φωτοβολίδες την Ανάσταση στο παραλιακό μέτωπο Πάσχα: Αναστάσιμο υπερθέαμα με βεγγαλικά και φωτοβολίδες από το παραλιακό μέτωπο [εικόνες, βίντεο] ΕΛΛΑΔΑ 19|04|2020 | 14:35 Στη Γεωργία, εκατοντάδες άνθρωποι παρευρέθησαν στην αναστάσιμη λειτουργία σε έναν καθεδρικό ναό στο Τμπιλίσι. «Θα μπορούσα να είχα μείνει στο σπίτι και να παρακολουθήσω τη λειτουργία στην τηλεόραση, αλλά σε αυτή την εκκλησία βρίσκω αληθινή γαλήνη», δήλωσε στο Γαλλικό Πρακτορείο η 58χρονη Λαμάρα Τζβάνια. Στην Ουκρανία, η Ορθόδοξη Εκκλησία προέτρεψε τους πιστούς να πάνε στην εκκλησία αν και πολύ λίγοι από αυτούς το έκαναν στο Κίεβο, όπως διαπίστωσε δημοσιογράφος του Γαλλικού Πρακτορείου. Η ουκρανική Εκκλησία δοκιμάζεται δεινά από την επιδημία, καθώς ένα από τα μοναστήρια της στην ουκρανική πρωτεύουσα έγινε εστία της ασθένειας με σχεδόν 140 μολύνσεις και τον θάνατο τριών μοναχών. Ο Βλάντιμιρ Πούτιν έδωσε το παράδειγμα Στη Ρωσία, ο Πατριάρχης της Μόσχας Κύριλλος, που διεκδικεί 150 εκατ. πιστούς, τέλεσε τη θεία λειτουργία κεκλεισμένων των θυρών στον κυριότερο καθεδρικό της πρωτεύουσας. «Αυτή η τρομερή αρρώστια έπληξε τους ανθρώπους μας», είπε στο κήρυγμά του που αναμεταδόθηκε από την τηλεόραση, όμως «είμαστε μαζί: μια μεγάλη οικογένεια ορθοδόξων πιστών». Δίνοντας το παράδειγμα, ο πρόεδρος Βλαντίμιρ Πούτιν γιόρτασε το Πάσχα σε ένα μικρό παρεκκλήσι της επίσημης κατοικίας του. «Φέτος οι εορτασμοί πραγματοποιήθηκαν με αναγκαστικούς περιορισμούς», ανέφερε σε ένα βίντεο, καθισμένος σε ένα τραπέζι στολισμένο με γλυκίσματα του Πάσχα. Πολλοί τόποι λατρείας παρέμειναν ωστόσο ανοικτοί σε δεκάδες περιοχές της Ρωσίας, που καταμετρά 42.853 κρούσματα του κορονοϊού, εκ των οποίων 361 θανατηφόρα., Χωρίς πιστούς οι λειτουργίες στην Κωνσταντινούπολη Το Οικουμενικό Πατριαρχείο στην Κωνσταντινούπολη έδωσε εντολή οι λειτουργίες πραγματοποιηθούν χωρίς πιστούς και να αναμεταδοθούν από το διαδίκτυο. Ίδια κατάσταση στην Κύπρο και στην Ελλάδα, στη Σερβία, στη Βόρεια Μακεδονία ή ακόμη στην Αίγυπτο για τα περισσότερα από 10 εκατομμύρια των ορθοδόξων Κοπτών. Η Παλιά Πόλη της Ιερουσαλήμ, η οποία συνήθως πλημμυρίζει για τον εορτασμό του Πάσχα, ήταν σχεδόν έρημη αυτό το Σαββατοκύριακο, λόγω των μέτρων περιορισμού. Ερημοι δρόμοι στον Λίβανο Στον Λίβανο, όπου διαβιούν πολλές ορθόδοξες κοινότητες, οι εκκλησίες ήταν κλειστές και οι δρόμοι έρημοι. «Είναι η πρώτη φορά στη ζωή μου που βλέπω μια Κυριακή του Πάσχα όπως αυτή. Ούτε θρησκευτική τελετή, ούτε γεύμα με την οικογένεια», λέει ο 76χρονος Αφάφ που ζει στη βόρεια Βηρυτό. Για ορισμένους, ο φετινός εορτασμός έφερε στον νου ζοφερές ώρες. «Το Πάσχα [φέτος] θυμίζει πώς περνούσαμε το Πάσχα την περίοδο της δικτατορίας όταν κλεινόμαστε στα σπίτια μας. Κλείναμε πόρτες και παράθυρα για να ανάψουμε μια λαμπάδα με τον φόβο ότι θα μας έπιαναν και θα μας έκλειναν στη φυλακή», εξήγησε η Τατιάνα Γιάνι, μια 72χρονη που ζει στην Αλβανία, όπου η θρησκεία είχε απαγορευθεί στη διάρκεια της κομμουνιστικής περιόδου. Εθελοντές στη Ρουμανία διένειμαν το Αγιο Φως Στη Ρουμανία, οι εκκλησίες ήταν κι αυτές απρόσιτες όμως εθελοντές και ιερείς διένειμαν πόρτα πόρτα το αντίδωρο και το Άγιο Φως, σύμβολα του ορθόδοξου Πάσχα. Στη Βουλγαρία, οι χώροι λατρείας ήταν ανοικτοί αλλά σχεδόν άδειοι, με τους ριψοκίνδυνους πιστούς να είναι υποχρεωμένοι να φορούν μάσκα και να διατηρούν αποστάσεις ασφαλείας. Όπως ο Ντμίτρι Γκόλντμαν, 46 ετών, τον οποίο συνάντησε το Γαλλικό Πρακτορείο στην αναστάσιμη λειτουργία στην καθεδρικό Αλεξάντρ Νιέφσκι της Σόφιας. και ο οποίος προσευχήθηκε να «ξεπεραστεί αυτή η κρίση». Πηγή: iefimerida.gr – https://www.iefimerida.gr/ellada/koronoios-260-ekat-hristianoi-orthodoxoipasha
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/image-12.png?fit=723%2C359&ssl=1359723diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-27 20:46:272020-04-27 20:46:27Coronavirus More than 260 million Orthodox Christians celebrate Easter – Home, away from churches
Christian worshippers attend Easter Sunday Mass in Jerusalem’s Holy Sepulcher Church April 21, 2019 (photo credit: AMIR COHEN/REUTERS)
Israeli authorities will allow usual Easter-related ceremonies in Jerusalem to proceed, but with the restrictions put in place to combat the coronavirus pandemic, a Foreign Ministry source said Monday. The various churches in Jerusalem have ceremonies and special prayer services throughout Holy Week, which for Catholics begins on April 5 this year, and for the Greek Orthodox, Armenian, Coptic, Syrian Coptic and Ethiopian Churches on April 12. The churches are normally packed for midnight mass on Good Friday and mass on Easter Sunday, but they will have to observer restrictions like the other holy sites throughout Israel, which are closed due to COVID-19. One of the most complex ceremonies in Holy Week is the Holy Fire, to take place on the night of April 18 this year. Orthodox Christians describe Holy Fire as a miracle, which happens the day before Easter each year. Before heading into Jesus’ tomb in the Church of the Holy Sepulcher, the Greet Orthodox Patriarch is checked that he does not have any way to produce fire. Then, he goes into the tomb by himself and comes out with fire. Normally, the fire is distributed among the thousands of people people gathered at the church. This ceremony has taken place since the year 867, with evidence that it has happened annually, uninterrupted for six to seven centuries. Then, some of the fire is put into special containers and brought to Ben-Gurion Airport to planes waiting to distributed it to Eastern Christendom via churches in Greece, Russia, Ukraine, Serbia, Bulgaria, Georgia, Romania and other countries. The exact mechanics of the ceremony have not been worked out yet, the Foreign Ministry source said, because the Health Ministry may put more restrictions in place, but flights to bring the fire to Russia, Ukraine and Greece have already been arranged. There will likely be 10-15 people in the Church of the Holy Sepulcher representing the different Eastern Orthodox churches, who will transport the fire to Ben-Gurion Airport with a police escort. The religious delegations from the different countries will not disembark from their planes, in order to avoid Israel’s quarantine requirements. They will receive the fire on the planes. The entire Holy Fire ceremony will be live-streamed online, as well. Another major Holy Week event is the Catholic Church’s parade on Palm Sunday, from the Mount of Olives to the Church of the Holy Sepulcher. About 25,000 people usually take part in the parade, but not this year. Thousands of Egyptian Copts escort their pope in Jerusalem during Holy Week most years, but there are no flights departing Egypt anymore, and Health Ministry orders apply to their churches even if they could fly in. The Foreign Ministry source said the churches’ administration showed understanding of the situation, while maintaining their right to celebrate Easter. The Jordanian Wakf has closed the Temple Mount to all worshipers. The Western Wall is outdoors and can’t be closed, but no staff is operating it and only people living within 100 meters of it may legally pray there, keeping 2 meters away from others. Ramadan starts on April 23 this year, and the Temple Mount is expected to remain closed until then. The Wakf instituted the closure of its own volition, heeding Israeli recommendations. An Israeli source involved in the matter reported that there was almost no pushback on the matter, pointing out that the Grand Mosque in Mecca closed, as well. Israeli police remain posted outside the Temple Mount complex, with Wakf staff inside.
https://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.png00diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-27 20:27:052020-04-27 20:27:05Holy Week ceremonies in Jerusalem to proceed in limited format Eastern Orthodox churches will still receive Holy Fire from Jerusalem.
SEOUL (Reuters) – South Korea’s large churches reopened on Sunday, requiring worshipers to keep their distance and wear masks, after the government relaxed restrictions on religious gatherings aimed at slowing the spread of the coronavirus.
Onnuri Church, one of the biggest churches in Seoul, required members to sign up online ahead of the service and sit on designated seats to maintain distance.
It has also limited attendance to 700 in a hall with a capacity of 3,000 people, a church official said.
Last Sunday, South Korea extended its social distancing policy until May 5 but offered some relief for religious and sports facilities previously subject to strict restrictions.
A secretive church, the Shincheonji Church of Jesus, was at the epicenter of South Korea’s coronavirus outbreak, with about half of the country’s total infections of 10,728 linked to its members.
The first confirmed patient in the church, South Korea’s 31st overall, was discharged from a hospital on Friday after being treated for over two months, the hospital in the southeastern city of Daegu said on Sunday.
South Korea managed to curb the first major outbreak outside China with massive testing and aggressive contact tracing but there have been a series of small outbreaks involving churches and other clusters.
South Korea on Sunday reported 10 new cases, marking the eight day when the number of new infections hovered around that level.
Church members expressed faith in the ability by South Korea and churches to tackle the coronavirus outbreak.
“I did not have fear. I believed that the church would abide by safe principles,” Kang Hye-mi, a 29-year-old worshiper, said at Myeongdong Catholic Cathedral in Seoul.
When restrictions were put in place, South Korean churches turned to online or drive-in services where churchgoers attended by parking their cars on school playgrounds.
Yang Sun-kyung, who went to the Onnuri church for the first time in two months, said she is able to concentrate better when attending church rather than during online worship which was sometimes distracting.
“I hope this (our church) can be an exemplary case for others,” Han Jin-gun, a 34-year-old worshiper at Onnuri said.
On Sunday, South Korean health authorities expressed concerns about the resurgence of virus, with more people going out on weekends as social distancing rules ease and ahead of a holiday that will start on Thursday.
There is a higher chance of infection in confined and dense places like churches, clubs and bars, especially among those in their twenties who account for the biggest portion of infected people, Jeong Eun-kyeong, director of the Korea Centers for Disease Control and Prevention (KCDC), told a briefing.
https://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.png00diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-27 16:50:102020-04-27 16:50:10South Korea’s big churches reopen with designated seats, size limits
https://i0.wp.com/diresom.net/wp-content/uploads/2020/04/bishop-frank-pic-2.jpg?fit=640%2C637&ssl=1637640diresomhttps://staging-9797-diresomnet.wpcomstaging.com/wp-content/uploads/2024/11/diresom-300x133.pngdiresom2020-04-27 11:05:482020-04-27 11:08:06Southern Africa Catholic Bishops’ Messages of Hope during Covid-19 Lockdown